TRACK SPECIALI

PoliCultura propone, quale scelta opzionale rispetto al tema libero, di sviluppare una narrazione in linea con una delle track speciali del contest:

PROGETTA IL TUO SOGNO – Boston Consulting Group

Se aveste un budget illimitato, cosa fareste?

Boston Consulting Group propone alle scuole una track speciale che pone l’accento su un tema fondamentale per il XXI secolo: la capacità di progettare.

Scegliere un tema importante, di impatto sociale (dalla vostra scuola al vostro quartiere, città… o l’ambiente, o categorie fragili…). Dividete la classe in gruppetti di “pensatori”, chiedendo a ciascuno di indagare il problema (facendo ricerche su fonti), esplorare idee già esistenti e schizzare una possibile soluzione. Organizzate una presentazione delle soluzioni e successiva discussione, che culmini nella decisione per una di esse (o una sintesi degli elementi migliori di tutte), proprio come avviene in molte aziende che stiano meditando di “far lavorare il cervello” per arrivare a qualcosa di nuovo, in un processo di “design thinking”.

Lavorate tutti insieme alla soluzione individuata e alla fine… raccontatecela in una narrazione multimediale!

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SCUOLA DI INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL’INFORMAZIONE: MATEMATICA E ENERGIA (3I) La track speciale del concorso, promossa dalla Scuola di ingegneria industriale e dell’informazione, propone l’approfondimento di argomenti tecnico-scientifici quali l’energia e la matematica, disciplina chiave di tutti i corsi di studio, con un fuoco particolare sulla multidisciplinarietà, l’interdisciplinarietà e l’utilizzo consapevole della tecnologia. Scarica la scheda

SCUOLA DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E TERRITORIALE: SVILUPPO SOSTENIBILE (ICAT)

La track speciale, promossa dalla Scuola di ingegneria civile e ambientale, è dedicata all’analisi a tutto campo delle potenzialità e dei limiti delle risorse (acqua, aria, suolo, flora, fauna…) e soprattutto allo studio dei processi che governano la sostenibilità dello sfruttamento, il risanamento ed il mantenimento della qualità ambientale e la prevenzione di rischi futuri. Sono temi di interesse, inoltre, la concezione, la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione di edifici, di luoghi di riunione, di impianti industriali e di produzione dell’energia, di strade, gallerie, ponti, dighe e di sistemi di gestione delle acque.

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SCaR – SCUOLA ATTIVA RISORSE – RICUCIRE IL PATRIMONIO DISPERSO DELLE PERIFERIE – DAStU

Le periferie delle grandi e piccole città sono luoghi di solito poco conosciuti, poco esplorati, di certo non considerati dai flussi turistici. Ma spesso hanno storie estremamente interessanti da raccontare legate alle tradizioni, alla storia, ai mestieri, agli edifici recenti e antichi, a coloro che vi abitano etc. Questo patrimonio diffuso è al centro dell’attenzione del progetto SCAR, Scuola Attiva Risorse – DAStU, un progetto finanziato nell’ambito del concorso PoliSocial del Politecnico di Milano che destina i fondi del 5 per 1000 a progetti a sfondo sociale (http://www.scar.polimi.it/). SCAR nasce a Milano, ma nell’allearsi con PoliCultura vuole invitare tutte le scuole d’Italia a riscoprire, raccontare e valorizzare il patrimonio diffuso delle proprie periferie dimenticate.

Si può immaginare, ad esempio, di costruire uno “storytelling” per raccontare il proprio territorio a un nuovo compagno, magari straniero e di un’altra cultura, o a un turista, o a un concittadino che abiti in una zona diversa. L’obiettivo deve essere far scoprire il valore che si cela in luoghi non ovvii della propria realtà.

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Women in STEM – POLITECNICO DI MILANO

Hanno gettato le basi della programmazione informatica e svelato la struttura del DNA. Il loro lavoro ha ispirato il rispetto per l’ambiente e ha contribuito enormemente all’ingeneria aeronautica e spaziale. Hanno rotto la barriera del suono – e insieme le barriere di genere. Sono le donne che hanno lasciato il segno nel campo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Grazie alla loro passione per la scienza e il loro coraggio di affrontare e vincere i pregiudizi sulle differenze in ambito lavorativo, si sono spese a favore della ricerca, delle pari opportunità e della diffusione della cultura intesa come base per costruire una società migliore.

La track speciale Women in STEM, promossa dal Politecnico di Milano, invita le classi partecipanti a raccontare storie ispirate a questo tema: personaggi storici, personaggi del presente, ma anche qualunque riflessione, proposta, episodio che sia legato al grande tema del genio femminile nella scienza.

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SCUOLA DEL DESIGN

“L’Italia ha una consolidata tradizione nella disciplina del design, e negli studi critico-teorici ad essa connessi. Tale tradizione nasce a inizio del XX secolo dalla cultura materiale dell’artigianato e dell’industria italiana e che esplode con originalità e autorevolezza a partire dal dopoguerra. Il Disegno industriale è stato, per molti anni, la pratica professionale che sovrintendeva alla progettazione e valorizzazione, in senso estetico e di qualità d’uso, dei prodotti industriali (quali arredi, luci, complementi, mezzi di trasporto ecc.).

Oggi questa definizione appare limitata, poiché nell’orizzonte del Design si incontrano una pluralità di artefatti in parte o completamente immateriali che incarnano quei processi di smaterializzazione che caratterizzano la contemporaneità: artefatti digitali, spazi e prodotti interattivi, servizi intelligenti circondano la nostra quotidianità.

Le classi sono invitate a raccontare gli artefatti che li circondano (sia prodotti fisici che intangibili), scoprendo la loro storia e la storia di chi li ha creati, sottoponendo la loro opera mediante una narrazione multimediale, realizzata con la metodologia e lo strumento proposti da HOC-LAB nell’ambito del concorso di digital storytelling PoliCultura2021”. L’Italia ha una consolidata tradizione nella disciplina del design, e negli studi critico-teorici ad essa connessi. Tale tradizione nasce a inizio del XX secolo dalla cultura materiale dell’artigianato e dell’industria italiana e che esplode con originalità e autorevolezza a partire dal dopoguerra. Il Disegno industriale è stato, per molti anni, la pratica professionale che sovrintendeva alla progettazione e valorizzazione, in senso estetico e di qualità d’uso, dei prodotti industriali (quali arredi, luci, complementi, mezzi di trasporto ecc.).

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SCUOLA DI ARCHITETTURA – LA CITTA’, L’ARCHITETTURA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le notizie sul cambiamento climatico spesso ci coinvolgono poco, anche se siamo convinti che l’emergenza sia reale. Questo perché, in genere, la reazione nei confronti di qualcosa apparentemente inevitabile è passiva e perché la distanza – sia temporale sia spaziale – delle conseguenze non ci permette di agire attivamente. Ma la Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni, coniugando gli apporti delle scienze umane e delle arti con quelli delle scienze esatte e delle tecniche, si propone di sensibilizzare sulla reale possibilità di ridurre efficacemente l’impatto che la vita umana ha sul pianeta.

Sulla base del fatto che gli obiettivi dell’Agenda dell’Onu 2030 e dell’Accordo di Parigi (2015), che prongono politiche ambientali di sviluppo sostenibile (SDG) allo scopo di contenere l’aumento delle temperature di 2 gradi entro il 2100, sono stati definiti pienamente raggiungibili, il Politecnico di Milano promuove una track dedicata ai mutamenti climatici: le scuole sono invitate a trovare e inventare nuovi modi per mitigarne gli effetti, soprattutto nei contesti locali, concentrandosi sulla fattibilità di questo obiettivo.

Osservando le trasformazioni dell’ambiente costruito e dei paesaggi contemporanei, le classi possono anche loro raccogliere la sfida dei cambiamenti climatici e contribuire a fornire un aiuto effettivo: seguendo gli studi della Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni, secondo cui la salvaguardia di noi stessi e del nostro patrimonio naturale passa attraverso un ripensamento della città, la tua classe può raccontare la storia della possibilità di miglioramento della qualità ambientale dei nostri habitat; può suggerire soluzioni progettuali e vie originali e convincenti per sensibilizzare le persone circa il fatto che essere efficaci in questo senso è un obiettivo perseguibile. Ognuno di noi può giocare quotidianamente e in prima persona un ruolo fondamentale per rendere l’assetto delle città e la gestione della vita al loro interno pronti a far fronte ai diversi pericoli (metereologici, climatici, geo-fisici e idrologici) che, con sempre maggior frequenza e intensità, rendono vulnerabile il sistema urbano. Racconta come, a partire da scelte su piccola scala e pratiche quotidiane, proponi di ridurre l’impatto che la vita umana ha sul pianeta.

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